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REFERENDUM ABROGATIVO DEL ROSATELLUM

IL REFERENDUM E’ NECESSARIO E URGENTE

La legge elettorale Rosatellum, ancor peggio della precedente legge Porcellum, non permette a noi, elettrici ed elettori, di scegliere i nostri rappresentanti in parlamento e permette invece alle segreterie dei partiti di nominare e fare eleggere in parlamento chiunque vogliano, ovunque vogliano.


Con il referendum abrogativo della legge elettorale vigente, Rosatellum, proponiamo a tutti noi, cittadine e cittadini italiani, di tornare a partecipare attivamente alla politica, invece di affidare ogni decisione sul nostro futuro all’attuale partitocrazia o all’autocrazia implicita nella riforma Meloni chiamata “premierato”.


Il referendum è un passo necessario per:
– eliminare dal Rosatellum le norme che violano profondamente il diritto di voto e permettono ai partiti politici di sostituirsi agli elettori nella scelta dei parlamentari;
– obbligare le forze politiche a discutere di fronte al popolo italiano e a chiarire che cosa si debba intendere per rappresentanza politica e per governabilità del paese;
– obbligare le forze politiche a discutere di fronte al popolo italiano e a chiarire quale sia il ruolo dei partiti politici e quali regole debbano rispettare;
– obbligare il sistema dei partiti a restituire alle elettrici e agli elettori il diritto di scegliere nominativamente i propri rappresentanti in parlamento e di restituire così al parlamento la rappresentanza del paese e il ruolo che gli affida la Costituzione;
– inaugurare una nuova stagione della democrazia fondata sulla partecipazione attiva della gente a tutti gli ambiti della vita politica, nei territori, nel Paese e nel contesto internazionale;


Il referendum è urgente per:
– opporci alla deriva populista e plebiscitaria, già ampiamente in atto e implicita nella riforma Meloni denominata “premierato”;
– porre il diritto delle cittadine e dei cittadini di scegliere nominativamente i propri rappresentanti in parlamento, come condizione imprescindibile e prioritaria rispetto alla ipotesi di scegliere nominativamente il presidente del consiglio dei ministri.